Linea vita: cos’è e quando è obbligatoria

Una linea vita è un sistema di sicurezza utilizzato in ambienti ad altezze elevate per proteggere i lavoratori o gli utenti da cadute accidentali. È una struttura o un insieme di dispositivi installati su tetti, scale, ponti, impalcature o altre superfici elevate, che consente a chi la utilizza di essere ancorato in modo sicuro e di muoversi liberamente in zone in cui potrebbero essere esposti al rischio di caduta.

Gli elementi necessari che compongono una linea vita sono i seguenti:

  • Ancoraggi orizzontali per linea flessibile: da fissare sulla trave di colmo, sulle falde del tetto o sul pacchetto isolante in base al tipo di copertura.
  • Dissipatore di energia tra linea vita e imbracatura, che frena e rallenta la velocità di caduta.
  • Punti di ancoraggio sotto-tegola per realizzare percorsi di risalita dall’accesso alla copertura.

Linea vita: Normativa

Il decreto legislativo 81/08 rappresenta il principale punto di riferimento in materia di utilizzo delle linee vita. In particolare, l’articolo 111, paragrafo 5, stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo diretto di garantire la sicurezza dei propri dipendenti attraverso l’adozione di misure volte a ridurre al minimo i pericoli. Qualora fosse necessario, è richiesta la messa in opera di sistemi anti-caduta con specifiche caratteristiche di configurazione e resistenza, allo scopo di prevenire o fermare le cadute da luoghi di lavoro elevati e di minimizzare, per quanto possibile, eventuali infortuni dei lavoratori.

Per maggiori informazioni consulta il decreto legislativo nel link in descrizione: D.Lgs 81/08

Linee vita e UNI EN 795: tipologie e caratteristiche

Esistono varie tipologie di sistemi di ancoraggio in quota, ciascuna con le proprie specifiche tecniche distintive. Queste variazioni si basano principalmente sul materiale impiegato, e le linee vita possono essere classificate come rigide o flessibili. Inoltre, possono essere temporanee, da rimuovere al termine dei lavori, o permanenti, progettate per durare a lungo. La normativa tecnica UNI EN 795 categorizza i sistemi di ancoraggio in cinque principali gruppi o macrocategorie:

  • Tipo A: Questi sistemi includono uno o più punti di ancoraggio fissi, permanenti e stazionari che forniscono un ancoraggio affidabile per gli utenti.
  • Tipo B: Questi sistemi comprendono molteplici punti di ancoraggio portatili temporanei, che possono essere spostati in base alle esigenze. Sono utili in situazioni in cui è necessaria una maggiore flessibilità.
  • Tipo C: Questi sistemi sono caratterizzati da ancoraggi dotati di linee flessibili orizzontali. Queste linee consentono movimenti orizzontali in sicurezza su una superficie elevata.
  • Tipo D: In questa categoria, gli ancoraggi sono equipaggiati con linee rigide orizzontali che offrono un ancoraggio stabile e rigido per gli utenti che devono muoversi in sicurezza su una superficie elevata.
  • Tipo E: Gli ancoraggi di tipo E sono ancoraggi a corpo morto, ideali per spazi piani in cui gli utenti possono ancorare le proprie attrezzature o sistemi di sicurezza.